Ecuador: vince il no alle trivelle in Amazzonia
Domenica 20 agosto, in Ecuador, gli elettori sono stati sottoposti ad un referendum, proposto dal gruppo ambientalista Yasunidos per la salvaguardia del Parco nazionale Yasuni che si trova nel cuore dell’Amazzonia Ecuadoriana.
Yasuni è uno degli ecosistemi più ricchi di biodiversità del pianeta, dichiarato Riserva della biosfera dall’Unesco nel 1989; è il luogo più biologicamente diverso per chilometro quadrato di tutta la Terra, per la grande quantità di anfibi, mammiferi (pipistrelli in particolare), uccelli, rettili e per la ricca e folta vegetazione, favorita dall’alta piovosità.
Oltre il 59% degli ecuadoriani si è espresso contro lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, nonostante sia uno dei grandi pilastri dell’economia del Paese. Un deciso Si allo stop alle trivellazioni alla ricerca di petrolio.
Il risultato del referendum costituisce un precedente mondiale.
Lo stop all’esplorazione petrolifera risulta favorevole anche per le popolazioni indigene in isolamento volontario che vivono nel Parco.
Lo sfruttamento petrolifero nello Yasuni era stato avviato nel 2016. Adesso, con il risultato del referendum, il Paese dovrà fare a meno di un giacimento dove vengono prodotti 55 mila barili di petrolio al giorno, pari all’11% della produzione nazionale di greggio. Lo Stato ha un anno di termine per smantellare le strutture.
Yasunidos ha proposto di riempire il buco economico che si creerà promuovendo un turismo basato sul rispetto dell’ambiente, investendo nell’elettrificazione dei trasporti pubblici per diminuire la dipendenza dal petrolio ed eliminando alcune esenzioni fiscali alla parte più ricca della popolazione.