Fonti fossili in calo.
Sarà merito di un inverno piuttosto mite, o del Piano Nazionale di contenimento dei consumi, o ancora, dei prezzi dell’energia molto alti, uniti alla contrazione della produzione industriale in alcuni settori energivori, fatto sta che i consumi di energia in Italia nell’anno trascorso siano scesi del -2,5%.
Questo emerge da un’analisi condotta da Enea, da cui si rileva anche una contrazione delle emissioni di CO2.
Nel particolare, diminuisce l’impiego di fonti fossili (gas -10%, carbone -30%, petrolio -2%) compensato, parzialmente, con l’utilizzo delle energie rinnovabili.
Gran parte della riduzione delle emissioni (il 70%) riguarda il settore elettrico, oggetto di un mutamento compensativo delle fonti.
Notiamo infatti, che è risalita la produzione idroelettrica (+10 TWh dal minimo storico del 2022), ed è diminuita la produzione da gas (-25 TWh). Ancora, mentre è cessato il programma di massimizzazione dell’utilizzo di carbone (-9 TWh) e dell’olio combustibile, d’altro canto l’import elettrico (+8 TWh) ha raggiunto un record storico.
Ilaria Fusco